Vi chiedo di perdere tre minuti del vostro tempo perché nelle righe che seguono troverete informazioni per un giudiizo ponderato e non emotivo su questioni assai rilevanti.
Il governo Conte è in carica dal 1 giugno.
Maggio, ultimo mese di servizio del governo Gentiloni, si è concluso, lo dicono i dati Istat diffusi oggi, con la disoccupazione in calo al 10,7%, quella giovanile al 31,9% e gli occupati a 23,382 milioni (+114 mila su aprile).
Sono cifre in pari tempo confortanti e non pienamente soddisfacenti.
Confortanti perché nel febbraio 2014 la disoccupazione era al 12,8%, quella giovanile al 43% e gli occupati a 22,166 milioni.
Non pienamente soddisfacenti perché non si può essere soddisfatti in presenza di una disoccupazione ancora sopra il 10%.
Che la disoccupazione sia diminuita di 2 punti in 4 anni, e quella giovanile di 11 punti, è un fatto molto positivo e significativo, ma si potrà usare la parola soddisfazione solo quando la disoccupazione tornerà sotto il 7% e quella giovanile al 20%, cioè ai livelli del 2007-08, prima dello scoppio della Grande Crisi.
Resta molto da fare, quindi.
È necessario che il governo Conte operi nella giusta direzione, creando non problemi bensì le condizioni per ulteriori miglioramenti.
Presto potremo tirare le prime somme. Saremo vigili e severi.
I numeri sono testardi.
I primi segnali offerti dal nuovo governo non sono purtroppo rassicuranti.