Suppongo che sia una faticaccia bestiale dover criticare qualcuno sempre e comunque, a costo di prescindere dalla realtà.
Per questo mette più che altro malinconia il fatto che esponenti del mio partito, colleghi ed ex colleghi, affermino che l’ormai quasi certo governo M5S-Lega nasce per colpa del Pd.
Secondo loro la colpa del Pd sarebbe di non averlo impedito alleandosi coi grillini (un altro modo non c’era).
È una tesi corretta?
A me pare di no.
Ricapitoliamo.
M5S e Lega sono due partiti che si somigliano non poco: entrambi sono pervasi da pulsioni illiberali e autoritarie, da umori protezionistici ed antieuropei; entrambi sono inclini all’estremismo demagogico e allo sfascio dei conti pubblici.
Il 4 marzo, sommati, sono arrivati al 50% dei voti.
Da subito dopo il voto, la prima scelta del M5S è sempre stata la Lega.
E la prima scelta della Lega è sempre stato il M5S.
L’alleanza di governo tra loro è una brutta cosa per l’Italia, ma l’egemonia degli estremisti sia sul governo che sull’opposizione sarebbe stata peggio.
Contro la coalizione M5S-Lega il Pd dovrà fare un’opposizione dura, seria, incalzante, propositiva, rivolta a costruire l’alternativa europeista e riformista al polo sovranista.
Dipingere questa alleanza come il frutto di un errore post-elettorale del Pd è paradossale.
Essa è tutt’altro: per quanto amara, è la conseguenza più logica del risultato elettorale.
Che a noi non piace per niente.
Ma che è stato questo, e non un altro.
Ci vuole davvero una bella dose di inventiva per trovare nei fatti realmente accaduti l’appiglio per polemiche poco utili, per di più condite con frecciatine basate su falsi virgolettati (a partire da quello, ridicolo, sui pop-corn).