Spero di non leggere discorsi dietrologici sul crollo della valuta in Turchia. Sarebbero patetici. La verità è molto semplice: la Turchia è un Paese che è cresciuto molto negli ultimi anni ma ha un’inflazione galoppante (oltre il 15% annuo) ed è troppo indebitato. Presenta una posizione netta sull’estero fortemente deficitaria (per quasi 60 punti di pil) perché negli ultimi dieci anni non ha mai registrato il segno più nel saldo corrente col resto del mondo, che tra il 2008 e il 2018 ha fatto segnare un disavanzo medio annuo del 5,2% del prodotto interno lordo: una cosa enorme. Tutti sanno che una situazione del genere, di crescita finanziata da una quantità eccessiva di prestiti dall’estero, non è sostenibile a tempo indeterminato. Prima o poi arriva la resa dei conti. Per la democratura turca sembra essere arrivata.