Ragionamento approfondito e preoccupato.
Titolo provvisorio: se tutto è possibile, niente di serio è possibile.
Svolgimento.
Ci sono quelli, anche in buonafede, che chiedono al Pd di negoziare col M5S, di “andare a vedere le loro carte”, di scoprire se bluffano o fanno sul serio.
A queste persone, restando nella metafora del bluff, si deve ricordare che un bluff si va a vedere solo se non si dubita di aver dinanzi qualcuno che sta barando.
Se c’è questo dubbio, non si può andare a vedere niente.
Anzi, non si può nemmeno giocare.
Da questo punto di vista, il taroccamento del programma elettorale del M5S a fini trasformistico-opportunistici, smascherato dal “Foglio” e pesantemente attaccato oggi su “Repubblica” da Sebastiano Messina, è rivelatore e taglia la testa al toro.
Abbiamo la certezza che chi ci chiede di negoziare non ha la credibilità per partecipare a nessun negoziato, perché pur di andare al potere si è dimostrato pronto a compiere giravolte e colpi di mano di ogni tipo, e a venir meno a ogni impegno: il programma spregiudicatamemte e disinvoltamente truccato; la Lega e il Pd trattati come forze equivalenti e intercambiabili; il passaggio in pochi giorni da una posizione anti-europea e filo-Putin a una posizione pro-europea e pro-Nato; la subordinazione opaca a un’opaca società privata che ha come oggetto sociale la direzione sottobanco di un partito politico.
Di voltafaccia in voltafaccia, di piroetta in piroetta, si pensa che la corsa a Palazzo Chigi renda legittima qualsiasi cosa, inclusa la libertà di sostenere tutto e il contrario di tutto.
Ma ripeto: se tutto è possibile, niente di serio è possibile.