L’incontro al Mise sulla Bekaert è andato male.
Chiusura totale dell’azienda, che ha dato prova di un’arroganza senza limiti e di una mancanza di responsabilità sociale tale da far accapponare la pelle.
Ma non ci si può limitare all’arrabbiatura e allo sdegno. Bisogna portare avanti la lotta in modo ordinato, energico e ragionato.
Occorre cercare soluzioni.
In primo luogo il ministro Di Maio mobiliti il governo a tutti i livelli.
Nessun fatto compiuto deve essere accettato.
Il conto alla rovescia innescato dall’avvio della procedura di chiusura non è ancora vicino alla conclusione.
Un po’ di tempo c’è.
Ogni possibile via d’uscita va esplorata.
I 318 lavoratori dello stabilimento devono continuare a sentire la vicinanza di un territorio intero, delle istituzioni e di tutte le forze politiche e sociali.