LO SPREAD DANNEGGIA PREVALENTEMENTE I CETI POPOLARI E IL CETO MEDIO
Sono al Forum Programmatico del Pd a Milano dove insieme all’europarlamentare Roberto Gualtieri e al senatore Antonio Misiani sto coordinando il gruppo di discussione sugli effetti negativi dell’aumento dello spread.
Stiamo spiegando perché tali effetti colpiscono massicciamente i ceti popolari e il ceto medio:
1. perché sono di questi ceti i risparmi indifesi depositati nelle banche che per la crescita dei tassi rischiano di entrare in crisi di patrimonio e quindi di saltare;
2. perché investe prevalentemente questi ceti la perdita di valore dei risparmi nazionali (che a causa dell’aumento dei tassi valgono oggi 300 miliardi in meno rispetto a cinque mesi fa);
3. perché farà male soprattutto a questi ceti a) il taglio della spesa sociale che il governo dovrà operare per fronteggiare l’impennata della spesa pubblica per interessi sul debito pubblico e b) la contrazione del credito (tassi più alti, prestiti e fidi meno abbondanti, quindi meno lavoro e imprese più in difficoltà) generata dall’aumento dello spread tramite la già citata riduzione del patrimonio netto degli istituti bancari.