Mi sorprende la poca lucidità di alcuni commenti su Salvini che, da ministro degli interni e quindi da uomo da cui dipendono la polizia di stato e l’applicazione della legge in Italia, si è esibito in ostentazioni di familiarità con capi ultras già condannati per gravi reati (traffico di droga, lesioni ecc). Tutti a dire che ha fatto una gaffe. Ma siamo sicuri che la parola giusta sia “gaffe”? Certo, la vicenda è scandalosa. Ma è voluta. Al pari delle citazioni di Mussolini e delle strizzate d’occhio ai fascisti di CasaPound, queste scelte per Salvini sono operazioni puramente elettorali: gli servono per mandare messaggi chiari al mondo dell’estrema destra e ai violenti di varia foggia e natura che hanno preso in ostaggio determinati settori del tifo organizzato in Italia. Il ducetto della Lega fa così perché vuol rappresentare lui quel pezzo d’Italia. Il che può anche provocare disgusto (a me ne provoca). Ma questa è la verità.