Il ricorso alla doppia morale è inaccettabile. Noi abbiamo sempre detto che in democrazia se vinci e non puoi fare da solo (come il Pd dopo le elezioni del 2013, autosufficiente solo alla Camera) sei tenuto a stringere dei compromessi. Noi a suo tempo li abbiamo fatti e ne abbiamo sopportato il costo, senza arrampicarci sugli specchi. Oggi quindi a scandalizzarci non è l’accordo tra Berlusconi e Di Maio su Elisabetta Casellati, sottosegretaria alla Giustizia nel 2008-11, coautrice del Lodo Alfano, vicinissima a Ghedini e da tutti definita “turboberlusconiana”. Questo fatto non ci scandalizza perché né il M5S né il Centrodestra si trovano in una condizione di autosufficienza parlamentare. Era pertanto inevitabile che giungessero a un patto. Per quanto ci riguarda, valuteremo con serietà e senza pregiudizi l’operato della seconda carica dello Stato, che ha tutto il nostro rispetto istituzionale. A scandalizzarci è altro. È l’ipocrisia sfacciata del M5S: alla prima mossa da primo partito del Paese hanno fatto una cosa che per anni hanno detto essere una schifezza immonda. Rinnovando i migliori auguri ai presidenti eletti delle camere, auguri sinceri, non possiamo non rilevare la totale mancanza di credibilità di chi, senza chiedere scusa e senza formulare un minimo di autocritica, non applica a se stesso il metro di giudizio che ha applicato agli altri. Capisco la brama di potere. Ma l’impudenza, l’incoerenza e la spregiudicatezza sono un problema. Dovrebbero dire: “cari italiani, dimenticavi quel che a lungo vi abbiamo detto, era una presa in giro che ci serviva per criticare i nostri avversari, ci dispiace”. Senza questo atto di onestà intellettuale, niente di ciò che d’ora in poi affermeranno potrà essere preso sul serio.