La distrazione di massa gialloverde e i conti pubblici che incombono

Leggendo oggi l’articolo di Gianni Trovati si capisce bene che Di Maio e Salvini fanno sparate di distrazione perché si avvicina il momento di preparare la legge di bilancio, che sarà la resa dei conti, il disvelamento degli imbrogli con cui hanno preso molti voti.

E i conti pubblici sono numeri che non cambiano nemmeno se occupi la Rai.

Vediamoli. Per il Def approvato a giugno il deficit nominale va portato nel 2019 allo 0.8% del pil, e quello strutturale (al netto cioè di una tantum e ciclo) allo 0.4%.

Per raggiungere questi obiettivi al momento mancano 22,4 miliardi, tra disinnesco aumento Iva (12,4 mld), maggior spesa per interessi causata da aumento spread (4), effetti calo crescita (2,5), finanziamento spese indifferribili (3,5).

Dove pensano di trovare questi 22 mld? Scommetto che Savona ha un piano: basta fare 22 mld di deficit più del previsto ed ecco la copertura!
Ma è una proposta folle, pericolosa, come Tria sa bene.

Ma non è finita qui.
Ci sono i costi degli imbrogli elettorali.
Se davvero volessero provare a fare flat tax reddito di cittadinanza e abolizione Fornero, di mld me mancherebbero 142, qualcosa come circa l’8% di un pil che secondo il Def sarà nel 2019 pari a 1.822 mld.

Qualsiasi partito fosse sul punto di essere smascherato in questo modo farebbe il cinema che stanno facendo i gialloverdi.

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