Tutelare la dignità istituzionale di chi fa il sindaco è una questione di primaria importanza, che va affrontata in Parlamento urgentemente, a viso aperto, senza lasciarsi intimorire dalle reazioni demagogiche e strumentali, che, ne sono certo, non mancheranno.
I sindaci sono snodi cruciali della vita democratica. Ciò deve trovare nelle leggi dello Stato un adeguato riconoscimento. Oggi non è così.
Bisogna avere il coraggio di dire ad alta voce che l’indennità che i sindaci percepiscono attualmente è una vergogna in relazione alla gravosità, delicatezza e rilevanza dell’incarico che sono chiamati a svolgere.
Sul piano della responsabilità penale e erariale pendono sugli amministratori locali rischi immotivati e sproporzionati.
Nessuna di queste due circostanze corrisponde ad alcun interesse pubblico. Affermando queste cose si va controvento? Può darsi. Ma io penso che siano vere e sacrosante. E che non ci si possa più nascondere dietro a un dito.
Per questo insieme al collega Luigi Zanda e ad altri senatori del Pd ho depositato un disegno di legge per incrementare con criteri meditati e equilibrati il trattamento economico dei sindaci.
È un’iniziativa che intende rimarcare l’indispensabilità sociale della buona politica.
Nei prossimi giorni presenteremo un secondo ddl sull’abuso d’ufficio e il danno erariale. E successivamente un terzo ddl per prendere di petto ulteriori temi decisivi ai fini di una corretta salvaguardia e valorizzazione istituzionale dell’attività di chi mette la propria intelligenza e la propria passione politica al servizio delle nostre comunità territoriali.
Ecco il testo del Disegno di Legge presentato: