Il premier Conte su nostra richiesta sta riferendo in Senato circa l’esito del negoziato con l’Ue sulla legge di bilancio. Si arrampica sugli specchi e per questo fa pena e rabbia insieme.
Hanno sfidato Bruxelles e sono stati respinti con perdite. Cercheranno di presentarlo come un mezzo successo ma è in realtà una Caporetto.
Sono stati costretti a tornare indietro sulle stime di crescita e di deficit e quindi a piantare le loro bandierine propagandistiche (quota 100 e reddito di cittadinanza) ancora più distanti dalle promesse elettorali.
E la manovra era e resta priva di azioni utili a far crescere il pil e l’occupazione.
In tutto ciò hanno già portato l’Italia sull’orlo della recessione e bruciato due miliardi dei contribuenti con dichiarazioni irresponsabili.
Il risultato finale è pessimo anche se non è il peggiore possibile. Lo paga il Paese. E in primo luogo i ceti popolari e i lavoratori.