Ho deciso di dare il mio appoggio alla candidatura di Maurizio Martina a segretario del Pd e alla piattaforma programmatica ad essa collegata.

Ad oggi, dopo il ritiro della candidatura di Marco Minniti, che avevo sostenuto con piena convinzione, ritengo che questa sia la scelta migliore per difendere all’interno del Partito Democratico le ragioni del riformismo, e per contrastare, in modo costruttivo ma determinato, il rischio di cedimenti filogrillini e neomassimalistici.

Un rischio che l’atteggiamento e le teorizzazioni di alcuni esponenti del nostro partito rende purtroppo non piccolo.

I progressisti, in Italia e non solo, hanno il dovere di perseguire la loro missione, che è quella di lottare efficacemente per lo sviluppo e di ridurre le disuguaglianze e la sofferenza sociale, collocando la loro iniziativa in un quadro di forte impegno per il rafforzamento dell’integrazione europea e di decisa avversione al fronte dei sovranismi e dei naziional-populismi che un po’ ovunque sta ponendo in serio pericolo l’economia, il lavoro, le regole democratiche, lo stato di diritto, la concordia nelle relazioni tra Paesi.

Personalmente, parteciperò al congresso del Pd dando la priorità a questi temi cruciali per la nostra collettività.