Chi come noi ha a cuore il lavoro e i lavoratori vive giorni di grande preoccupazione: non solo per le ripercussioni negative che avrà sull’occupazione la bocciatura europea della legge di bilancio (arrivata oggi, cosa grave e mai successa prima), ma anche a causa del decreto dignità.
Sono passati alcuni mesi dall’approvazione di questa legge e un paio di settimane dalla sua piena vigenza. Purtroppo ne sono già evidenti gli effetti concreti: non, come promesso, un maggior ricorso ai contratti a tempo indeterminato, bensì l’esatto contrario: a) ritorno in auge della parasubordinazione sottopagata (le cosiddette “false partite Iva”, e non solo); b) impennata della precarietà, perché la maggior parte delle aziende alla fine di un contratto di dodici mesi risulta indotta ad assumere un nuovo occupato a termine piuttosto che a tenere chi ha già in organico o con una proroga o trasformandolo in dipendente a tempo indeterminato.
A dispetto del suo titolo, questo provvedimento è contro l’occupazione e contro la dignità dei lavoratori.