Buona Festa della Repubblica a tutte e a tutti!
Il 2 giugno costituisce una data fondamentale della storia italiana.
Fu ripristinato come giorno festivo dalla legge 336 del 20 novembre 2000 fortemente voluta dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi (una legge del 1977 lo aveva abolito come tale spostando i festeggiamenti della Repubblica alla prima domenica di giugno).
Il 2 giugno è legato indissolubilmente al 25 aprile.
Se il 25 aprile 1945 segnò una triplice Liberazione (dalla dittatura, dalla guerra, dall’invasione straniera), col 2 giugno 1946 si ebbe non solo l’affermazione della Repubblica e la fine della monarchia complice delle peggiori nefandezze di Mussolini, ma anche, quale coronamento della Resistenza antifascista, il pieno avvento della democrazia nel nostro Paese.
Dopo 22 anni si tornarono a svolgere libere elezioni: tutto il popolo poté votare per eleggere 556 rappresentanti incaricati di scrivere la nuova Costituzione.
Il 90% degli aventi diritto (25 milioni su 28) andò alle urne.
Le donne, che già avevano potuto votare nei cinque turni di elezioni comunali tenutesi tra il 10 marzo e il 7 aprile 1946, il 2 giugno ebbero, per la prima volta in un’elezione nazionale, il diritto di voto e il diritto di essere elette, in applicazione del decreto luogotenenziale del 1° febbraio 1945, frutto di un accordo tra De Gasperi e Togliatti, segretari dei due principali partiti del governo allora presieduto da Ivanoe Bonomi e in esso presenti rispettivamente nel ruolo di ministro degli esteri e di vicepresidente del consiglio.
Le donne elette alla Costituente furono 21, due di loro in Toscana, nel collegio di Firenze: la comunista Teresa Mattei e la socialista Bianca Bianchi.
Teresa Mattei nella sua circoscrizione fu terza per numero di preferenze tra i candidati del suo partito, dopo Celeste Negarville e Giuseppe Rossi.
Bianca Bianchi fu prima, con 15.384 preferenze, davanti a Sandro Pertini e a Calogero Di Gloria.