Furlan e Landini su prestito a FCA Italia

Sul prestito garantito da Sace a FCA Italia si sono espressi sia Maurizio Landini che Annamaria Furlan.

Ecco le loro dichiarazioni riportate dall’ANSA.

Fca: Landini, prestiti con condizioni, da occupazione a siti Valga per tutti. Su sede legale solo oggi discussione (ANSA) – ROMA, 18 MAG – Tutti i prestiti alle imprese, come quello richiesto da Fca, devono avere delle “condizionalità precise: che siano finalizzati, che non ci siano delocalizzazioni, che vengano garantiti i livelli occupazionali, che non si chiudano stabilimenti”. Lo ha affermato il segretario generale della Cgll, Maurizio Landini, a “L’aria che tira” su La7. “Mi fa un po’ sorridere che in Italia si sia aperta una discussione adesso su dove è la sede legale del gruppo Fca. La mia organizzazione dal 2013-14 l’ha sollevata, adesso si scopre dopo sei anni che esiste questo problema e che peraltro non riguarda solo Fca. Oggi deve essere un tema che affronta il governo, perchè il problema riguarda tutta l’Europa e i paradisi fiscali”, ha detto Landini. “Dal mio punto di vista oggi il punto è che quei soldi, sotto forma di prestito che il gruppo ha chiesto, come vengono finalizzati, a cosa servono?”, ha domandato. (ANSA).

Fca: Furlan, sì a prestito, ma garanzie occupazione (ANSA) – ROMA, 18 MAG – La Cisl considera “assolutamente legittimo” che FCA, “un grande gruppo industriale che in Italia impiega oggi circa 60 mila lavoratori in tanti stabilimenti, a cui va aggiunto il settore dell’indotto davvero importante per l’economia del Paese, in un momento così difficile per il mercato dell’auto, abbia chiesto la garanzia dello Stato per accedere ad un ingente prestito finanziario”. La Cisl ritiene – sottolinea la segretaria generale, Annamaria Furlan – che per Fca e per qualsiasi impresa che chieda un prestito finanziario con la garanzia dello Stato e quindi dei soldi della comunità, occorra che ci sia in primo luogo l’impegno al mantenimento dei livelli occupazionali negli stabilimenti italiani. + necessaria altresì la verifica puntuale da parte dello Stato che le risorse siano utilizzate esclusivamente per gli investimenti produttivi nel nostro Paese”- “Noi pensiamo – ha detto – che sarebbe altresì doveroso e necessario che in questa fase non vengano distribuiti dividendi agli azionisti della società, un segnale di grande responsabilità da parte dell’azienda. Infine, ci chiediamo che ne è stato dell’impegno di Fca di introdurre strumenti di democrazia economica e di partecipazione dei lavoratori, come avevamo colto nelle dichiarazioni della sua dirigenza alcuni mesi fa. Lo Stato si faccia dunque promotore di una legge di sostegno alla parteciapzione dei lavoratori negli organismi di indirizzo e controllo degli investimenti. Quale occasione migliore per Fca e per tutte le grandi imprese private e pubbliche del nostro Paese di utilizzare la leva fondamentale della partecipazione per sostenere la competitività delle aziende, l’innovazione e la qualità della produzione”. (ANSA).

 

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