FAKE NEWS, COME CI SIAMO RIDOTTI
L’ignoranza della storia può condurci alla perdizione civile. Non ci credete? Ecco un esempio. Cesare Battisti fu un patriota tra i più insigni del Novecento italiano. Nel 1916 venne impiccato dagli austriaci a Trento, sua città natale, al tempo sotto dominio asburgico. Lo uccisero lo stesso giorno di Fabio Filzi, di origini istriane, come lui irredentista. Cesare Battisti, deputato socialista nel parlamento di Vienna, morì con un cappio al collo e gridando “Viva l’Italia”. I suoi assassini respinsero anche la sua ultima richiesta, quella di essere non impiccato ma fucilato (per rispetto alla divisa che indossava). Questo è il Cesare Battisti al quale in quasi ogni città d’Italia sono dedicate vie o piazze. Che su Facebook abbia per un po’ preso piede la mobilitazione lanciata da alcuni imbecilli affinché il comune di Poggibonsi revocasse l’intitolazione a lui di una sua via, come se il Cesare Battisti in questione fosse il sanguinario terrorista finalmente arrestato alcuni giorni fa, la dice lunga su quanto le fake news possano intossicarci, e su come ci siamo ridotti o rischiamo di ridurci.