1. ANCORA IN CRESCITA LE DIMENSIONI DEL BUNDESTAG
2. PERCHÉ LA LINKE ENTRA IN PARLAMENTO PUR RESTANDO SOTTO IL 5%
Gli aventi diritto al voto erano 61 milioni, i votanti sono stati 47 milioni.
Affluenza in salita al 76.6% (+0.4 pp su 2017).
I seggi totali assegnati sono stati 735 contro i 709 del 2007 (598 ordinari più un record di 135 tra seggi in eccesso e seggi compensativi necessari per garantire la proporzionalità del risultato finale assicurando contemporaneamente a tutti i vincitori di collegio uninominale di risultare eletti).
Il Bundestag continua a “dilatarsi”.
Voti sottosoglia e quindi dispersi: 8.6%.
Partiti soprasoglia: 7 (Spd; Union Cdu-Csu; Verdi; Fdp; Afd; Linke; Ssw).
L’Fdp non ha vinto in nessuno dei 299 collegi uninominali.
La Linke pur fermandosi al 4.9%, quindi sotto la soglia nazionale del 5%, è entrata nel Bundestag con 39 seggi perché ha vinto 3 collegi uninominali (1 in Sassonia e 2 a Berlino), e per la legge tedesca chi vince almeno 3 collegi uninominali accede al riparto proporzionale dei seggi indipendentemente dalla % di voti di lista ottenuta.
L’Ssw è il partito della minoranza danese del Sud Schleswig cui non si applica lo sbarramento in quanto formazione rappresentativa di minoranza linguistica.
Spd e Cdu-Csu col 49.8% dei voti di lista si aggiudicano l’88% dei collegi uninominali (264 su 299).
