Contro ogni caricatura: ma quale Aventino! Che vuol dire essere opposizione

CONTRO OGNI CARICATURA: MA QUALE AVENTINO! CHE VUOL DIRE ESSERE OPPOSIZIONE

Vorrei provare a fare un ragionamento pacato, non brevissimo.
Dario Franceschini ha detto ieri nella riunione congiunta dei gruppi parlamentari che il Pd deve in ogni modo evitare un governo M5S-Lega, aggiungendo che questo non significa proporre la formazione di un governo Pd-M5S.
Confesso di aver accolto queste parole con perplessità.
Penso che dobbiamo essere chiari.
Tanto quanto lo sono i numeri parlamentari.
I numeri parlamentari dicono che ogni governo – sia esso politico, tecnico, istituzionale, del presidente – deve avere una maggioranza parlamentare che lo sostiene, o che non lo avversa (si sostiene il governo anche con la non sfiducia).
Indipendentemente da chi sarà il presidente del consiglio, le maggioranze parlamentari alternative a quella Lega-M5S possono essere tre:

1. Una maggioranza di tutto il centrodestra con il M5S (l’unica fin qui costituitasi per fare un indecoroso cappotto su tutte le cariche parlamentari già elette)

2. Una maggioranza in cui il Pd sta insieme al M5S

3. Una maggioranza in cui il Pd sta insieme a tutto il centrodestra.
Per togliere al nostro dibattito ogni opacità, chi sostiene la rispettabile posizione che va impedito un governo M5S-Lega dovrebbe dirci quale maggioranza parlamentare reputa utile a questo scopo. Cioè per quale o quali delle due opzioni che lo riguardano direttamente il Pd dovrebbe battersi.
Sennò facciamo una discussione con troppi non detti.
Preciso che per quanto mi concerne l’elemento fondamentale è la composizione della maggioranza parlamentare che sorregge il governo.
Non riesco a vedere alcuna differenza sostanziale tra entrare al governo con qualcuno (M5S o centrodestra) indicando noi una parte dei ministri, e garantire la non sfiducia o la fiducia a un governo privo di ministri da noi indicati. Le questioni di fondo non si eludono coi tatticismi.
Personalmente io condivido la posizione espressa da Martina e dai nostri capigruppo parlamentari: al momento, nelle attuali condizioni, il Pd non può far parte di alcuna maggioranza di governo, in nessuna delle forme consentite dalla tecnica parlamentare. Deve invece, dall’opposizione, dare battaglia, prendendo iniziative con molta combattività e determinazione, avanzando proposte forti, in particolare sui problemi economici e sociali che oggettivamente sono stati all’origine di parte importante dell’aumento di consensi registrato da Lega e M5S.
Vorrei che chi oggi propone di non entrare in maggioranze di governo non venisse etichettato come uno che propone una politica di nullafacenza, di Aventino, di immobilismo. Sappiamo tutti che non è così: un’opposizione ben fatta comporta energia, intraprendenza, azioni politiche a tutto campo, ristabilimento e rafforzamento di relazioni sociali entrate in crisi.
Il contrario dell’immobilismo e dell’Aventino.
Infine io non ritengo il M5S fondamentalmente diverso dalla Lega. Tra queste due forze registro più similitudini che diversità.
Il M5S non è un nuovo modo di essere della sinistra.
È la negazione dei principali valori della sinistra. In primo luogo dei valori democratici, di libertà e antiautoritari. Valori che, mi è stato insegnato tanti anni fa, vengono prima di ogni altro tema, quando si parla di rapporti tra forze politiche. A chi ha dubbi su questo consiglio la lettura del Regolamento del Gruppo M5S alla Camera, specialmente dell’articolo 21.

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