CARI INDECISI DI SINISTRA, FERMI UN GIRO NON SI PUÒ STARE 

Cara/o indecisa/o di sinistra, voglio dirti alcune cose con molta franchezza. Non sarò brevissimo.
In questi giorni di campagna elettorale nei mercati, nelle piazze, nelle fabbriche, nei negozi, incontro non poche persone come te, persone indecise che più o meno mi fanno questo ragionamento: “troppi scontri negli ultimi anni a sinistra, sono fortemente tentato di stare fermo un giro, le divisioni mi hanno spaesato”. Capisco. Ma fermi un giro non si può stare. Alla finestra non si può stare. Troppo grandi sono i pericoli che il Paese ha di fronte: il M5S è una minaccia di confusione, di spirito distruttivo e di incompetenza. Vogliono la democrazia della bufala, dell’insulto e dell’odio contro gli avversari. Il loro programma è mandare tutto in frantumi nella convinzione, arrogante, che loro sapranno rimettere insieme i cocci. Ma i cocci è più facile farli che riattaccarli. Che riattaccarli sia agevole è ura pia illusione. Vedi Roma, Torino, Livorno. Salvini ha trasformato la Lega in un partito estremista antieuropeo fiancheggiatore del neofascismo italiano, al punto che il segretario di CasaPound, sedicente fascista del terzo millennio, dichiara che appoggerebbe solo un governo: un governo guidato da Matteo Salvini. La Meloni è xenofoba e antieuropea. E dell’antieuropeismo di Salvini e della Meloni è ostaggio Berlusconi, che promette quello che ha sempre promesso e mai fatto dal 1994 in poi. Il populismo anti-Ue che tiene insieme grillini, leghisti e meloniani supera il 40% delle intenzioni di voto. Non era mai successo dall’inizio della Repubblica. Questo è un pericolo grosso per l’economia italiana, per la credibilità del nostro Paese in Europa e nel mondo, per i conti pubblici, per le pensioni, per i risparmi, per i posti di lavoro. Com’è possibile non vedere tutto ciò? Lo sfondo della campagna elettorale è questo e in uno scenario del genere il Pd e il centrosinistra sono le uniche forze dotate di un programma serio e fattibile e l’unica diga contro gli estremismi e l’instabilità. No, caro indeciso di sinistra, un giro fermi non si può stare. Non questa volta. Non ora. Avere ministro degli interni Minniti o Salvini non è la stessa cosa. Avere ministro dell’economia Padoan o Brunetta non è la stessa cosa. Pensaci bene: la scelta giusta è andare a votare e votare il Pd. Un voto che è insieme un voto per un programma e per continuare a crescere e a lottare contro le disuguaglianze, e un voto contro il pericolo di un ritorno indietro a un’Italia che distrugge posti di lavoro e finanza pubblica e che in Europa viene isolata, ignorata e presa in giro.

Articoli scritti da dpadmin

Commenta