Alcune istruzioni per l’uso contro le truffe demagogiche sulle pensioni

Premessa generale.

È bene che rinunci a leggere e a commentare questa nota chi pensa che non si debba disturbare il manovratore perché crede che chi ha vinto le elezioni insieme al diritto di governare abbIa conquistato il diritto di dire quel che vuole senza essere criticato.

Per gli altri ritengo invece che la lettura possa essere utile e chiarificatrice.

i pensionati con pensioni minime o assegni sociali in Italia sono 4,3 milioni.

I pensionati con pensione netta mensile sopra i 5 mila euro (giornalisticamente definiti “pensionati d’oro”) sono 30 mila.

Se lo Stato toglie a questi 30 mila la parte della loro pensione non giustificata da versamenti contributivi tutto considerato risparmia poco più di 100 milioni l’anno: per intendersi questa cifra è meno di quanto nelle ultime aste di titoli pubblici è costato allo Stato il rincaro dei tassi d’interesse determinato dalle deliranti dichiarazioni di esponenti della maggioranza sull’uscita dall’euro.

Se questo risparmio di circa 100 milioni viene redistribuito a tutti i pensionati più poveri prima ricordati, il beneficio medio per ognuno di questi pensionati è di circa 25 euro l’anno.

Se poi viene fatta la flat tax i pensionati d’oro guadagneranno, grazie al calo di tasse sui più abbienti che essa comporta, oltre 1.500 euro al mese in più.
Quindi alla fine del giro di giostra avranno vantaggi e non svantaggi.

Conclusione (legga solo chi apprezza l’onestà intellettuale, perché chi ama gli imbrogli potrebbe esserne turbato): andare in giro a dire che riducendo le pensioni d’oro al livello contributivo, cosa in sé equa, si può finanziare un intervento rilevante per i pensionati poveri, commette un’azione politicamente e moralmente riprovevole, poiché mente e considera i cittadini dei fessi da raggirare.

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