Empoli è la capitale morale dell’antifascismo toscano e città medaglia d’oro della Resistenza.
A Empoli i valori della cultura antifascista e antirazzista nessuno mai li metterà in minoranza.
Questo ennesimo vandalismo nazistoide è frutto di violenza e di spriito antidemocratico ma anche della frustrazione di chi sa che qui non prevarrà mai.
E tuttavia, mentre esprimiamo totale solidarietà a Empoli e al suo sindaco Brenda Barnini, sentiamo che dire questo non basta.
Non basta condannare genericamente.
Bisogna invitare tutta la popolazione a una reazione suppletiva.
Perché la diga culturale e valoriale dell’antifascismo resti integra, è necessario che ognuno faccia qualcosa in più rispetto a quanto ha fatto fino ad oggi. Ogni giorno e ovunque: nella propria famiglia, a scuola, nei luoghi di aggregazione e sui social, coi colleghi, con gli amici.
Infine occorre rispondere più fortemente a tutti i discorsi insidiosi e irresponsabili che vengono anche da persone con ruoli politici di vertice e che tendono a creare un certo clima e a sporcare certi principi, finendo per offrire una sponda ai cretini e ai vigliacchi.
Ogni riferimento alle proposte di abolizione della legge Mancino è in questo senso puramente voluto.