40 anni fa la Legge Basaglia

Mercoledì 10 maggio 1978 la Commissione Sanità del Senato riunita in sede deliberante approvò definitivamente la legge di riforma dell’assistenza psichiatrica, per tutti Legge Basaglia.

L’Italia pose così le basi giuridiche e di principio per un approccio più civile e umano al disagio mentale. Il malato psichico iniziò a esser considerato un portatore di diritti da valorizzare e non più soggetto senza dignità da segregare.

Fu l’inizio di un lungo cammino di progresso morale e sociale purtroppo ancora lontano dall”aver tagliato il traguardo. Basaglia, di fede socialista, fu un modernizzatore come intellettuale e come operatore sanitario. Merita di essere annoverato tra i grandi italiani del Novecento.

Già una quindicina di anni prima della legge, dirigendo l’ospedale psichiatrico di Gorizia, Basaglia aveva eliminato la contenzione e l’elettroshock e avviato i laboratori di teatro e di musica, e le cooperative di lavoro come strumento di emancipazione.

Ricordo Basaglia con calore e emozione particolari perché ho la fortuna di venire da un territorio in cui le iniziative di reinserimento socio-lavorativo delle persone affette da disturbi mentali hanno raggiunto nell’ultimo decennio punte di eccellenza a livello nazionale.

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